I campionati – tutti – durante “la settimana Santa”- che inizia la Domenica delle Palme( del cui week end e delle relative gare ci siamo occupati nello scorso “ punto” ), si concedono una pausa; molto opportuna. Le batterie dei giocatori, degli staff e delle stesse società si possono così ricaricare in vista del rush finale che inizia subito dopo. Tuttavia, non è un periodo di inattività e riposo assoluti. Anzi! Da sempre è un’ occasione propizia per fare altro, un altro basket, quello come ti pare, quando ti pare e con chi ti pare. Cioè ti puoi togliere le soddisfazioni gli sfizi che la routine dei campionati non ha reso possibili. Pertanto è il periodo adatto per le amichevoli, i tornei . Siccome – appunto – sonno eventi organizzati in autonomia dalle società e a loro totale discrezione rimangono – anzi lo sono ancor più – momenti veri di basket, caratterizzati non solo dalla competizione , l’aspetto principale per forza di cose, ma pure da un clima di ritrovo molto cameratesco con sfumature non celate di vera e propria goliardia. Attenti ad entrambe le dimensioni – competizione e clima – racconteremo la settimana che inizia la domenica delle palme e termina con la Pasqua, quella in cui i campionati hanno riposato e ci si è dati ad altro. Non seguiremo alcun ordine, men che meno quello gerarchico , forse e solo in parte quello cronologico proseguendo – sempre senza irriverenza e presunzione – nella metafora della liturgia cristiana, la domenica delle palme apre la “settimana santa “ che termina con la passione di Cristo, l’ultima cena , la via crucis , la crocefissione sul golgota e poi trionfa nella resurrezione pasquale. Il senso della metafora è che per le squadre di Tarcento Basket le cose sono andate in parte bene, in parte male. Questo punto settimanale non vuole proporre una contabilità ragionieristica dei successi e delle sconfitte , ma indagare sulle ragioni e sul senso.
L’ultima amichevole della prima squadra a Laipacco : il triduo della prima squadra si è celebrato con la amichevole con il e a Laipacco – che milita nel campionato promozione. Giovedì santo – invece dell’allenamento di rito e in vista del vicino torneo “Armando Vidoni” organizzato al Pala vecchiato da Geatti , al quale eravamo invitati, si è preferita giustamente la amichevole – più volte rinviata – con il veloce ed efficace Laipacco. Nonostante la coincidenza, non è stata un’ultima cena e alla fine doccia integrale e non solo lavanda dei piedi. Il clima goliardico e cameratesco si è subito imposto, già all’ingresso, in parcheggio e negli spogliatoi : tanti ex… tanti vecchi amici.. di campo, campetto e birreria. Abbracci, pacche sulle spalle, sorrisi, allusioni, battute , scherzi. Certo..appena iniziata la partita – presa comunque molto seriamente da entrambe le squadre – forse più dal Laipacco che dal Tarcento – le differenze si sono notate chiaramente. Non tanto e non solo nel talento e nella caratura dei singoli, quanto nel livello di categoria, quasi amatoriale a Laipacco- dove il dopolavorismo pesa molto di più. Ciò nonostante, l’esito a noi favorevole non è stato scontato, i nostri se lo sono caparbiamente conquistato nel rush degli ultimi 10 minuti di gioco. Non siamo stati sempre avanti, a lungo siamo stati incollati. Comunque bilancio positivo in tutti i sensi.
Il torneo Geatti al Palavecchiato . Come ogni anno- a Pasqua – Geatti BT organizza il memorial dedicato ad Armando Vidoni. Quella di quest’anno è stata l’ottava edizione. Venerdì – in contemporanea con la via crucis – Tarcento, alla fine perdendo sia pure di poco, se l’è vista con Cussignacco e subito dopo a ruota Geatti, vincendo, con Gonars. Solo in parte gli esiti delle partite sono coerenti con il senso e la storia del campionato, a riprova che i tornei falsano e non di poco la competizione vera. A fine campionato Geatti e Cussignacco sono ai playoff; Tarcento e Gonars ai playout. Su Tarcento vs Cussignacco non c’è molto da dire , se non che il roster ma soprattutto la panchina udinesi hanno preso la gara molto sul serio. Nonostante l’ultima partita – in casa loro, nella palude di Cussignacco- vincendo e andando di conseguenza ai playoff, si fossero già tolti i sassolini messi in scarpa per la precedente sconfitta subita in casa nostra all’andata , è sembrato prevalere nettamente il ricordo della più lontana sconfitta piuttosto che quello del più vicino successo. Fino a sfiorare qualche punto di isterismo, a causa della immotivata fisicità e dei frequenti contatti e falli – non sempre visti e fischiati dagli arbitri no più giovanissimi e in palese clima festaiolo- ma soprattutto per i frequenti time out chiamati dalla panchina per incitare i giocatori all’”arma bianca”. I nostri- palesemente sorpresi e un po’ increduli” per quanto sostenuti dai molti amici a bordo campo ed in tribuna, ad un certo punto hanno rivolto il pensiero più alle birre che fuori palazzetto aspettavano co gli amici di un tempo e/o di altre squadre e categorie. Così intelligentemente hanno lasciato correre , dando alle cose il giusto peso. A tutto debbono e possono servire i tornei extra campionato tranne che a procurarsi infortuni che compromettono la regular season . Sabato le finali : Tarcento si è aggiudicato il terzo posto vincendo – abbondantemente , ma non agevolmente – su un Gonars, che ha avuto il grande merito di battersi, provarci e impegnarsi fino all’ultimo minuto. E se Gonars ha avuto i deficit di qualche defezione ed assenza illustre – Padovani- Tarcento non da meno ancora una volta si è presentata con il roster ridotto all’osso, per la assenza di Bragato, dell’infortunato e ancora convalescente Cristian Martinelli e Avramovic; non bastasse, gli ingaggi dell’ultima ora – Fabris da Pasian di Prato – pur atteso non si è presentato, costringendo Geatti, ad un prestito improvvisato lì per lì di un junior molto volenteroso. I nostri quindi hanno sofferto di una overdose di sforzo fisico immenso, con giocatori che in tre giorni si sono fatti tre partite da 40 minuti di gioco continuo e a ritmi elevati. Chapeaux, speriamo sia di buon augurio per il match di domenica prossima a Grado .
Torneo giovanile di Cordenons: anche questo tradizionale torneo giovanile pasquale – quest’anno riservato alle squadre UNDER16 elite – da tempo promosso e organizzato da Luca Celotto, mitico capitano della prima squadra di Cordenons, oggi CSILVER, ma ormai ritiratosi per infortunio ma sempre attivo coach ed organizzatore del settore giovanile. Un torneo a 6 squadre, oltre a quella locale locale: il Torre, però U16, regionale, Codroipo, Falconstar e Vittorio Veneto. Sabato 16 mattina, i nostri ragazzi hanno agevolmente superato il match con il di molto inferiore Torre, che ancora ricorda le sconfitte subite in passato a Tarcento, ma subito dopo – senza nemmeno un intervallo per tirare respiro, deve cedere al molto più robusto, fisicato, esperto Vittorio Veneto. Che- invece – era più fresco, ma non dobbiamo cercare alibi, la partita è stata vinta dai veneti meritatamente. Per quanto in un torneo del genere i punteggi dicano poco, per la sola cronaca è giusto precisare che, mentre sul Torre, Tarcento ha prevalso di oltre 30 punti, ai veneti ne ha concessi una decina. Solo per dire che – quando gira bene – funzionano sia l’attacco che la difesa.
Altrettanto non si può dire, per l’incontro del pomeriggio, quando i nostri ragazzi si sono contesi, in semifinale , il quarto posto con Codroipo. Partita molto strana, innanzitutto sul piano psicologico. Tarcento è andata a Cordenons con l’obiettivo primario di evitare Codroipo, innanzitutto per noia da saturazione.Troppo si conoscono le due squadre e i reciproci ragazzi, troppe volte si sono incontrate – in passato ma anche recentemente. E Tarcento ha sempre avuto la meglio , in casa ed in trasferta. Un po’ per questo motivo, un po’ perché- forse già data per vinta – la partita ha da subito avuto un andamento strano: imprecisione, inutili forzature, tanti inutili palleggi, con conseguente perdita di palla, attacco inconcludente, rimbalzi regalati. Va detto che Codroipo è un avversario ostico, che in mattinata aveva prevalso sulla corrazzata Falconstar- peraltro in versione rimaneggiata e light – perché pratica un basket poco tecnico e molto fisico, aggressivo. Ma anche in questo caso , nessun alibi che possa giustificare. Alla fine ha vinto chi ha saputo o è riuscito a tenere duro fino in fondo. Codroipo ce l’ha fatta, Tarcento ci è andato vicino ma a meno quattro si è fermato. (AT)