STORIA

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a cura di Walter Tomada , Andrea Lucatello, Alessandro Tesini

Questa breve storia sul e del Tarcento Basket è un collage di tre pezzi scritti anni fa: quello di Walter Tomada, dedicato alle origini e dal quale qui si parte, e pubblicato sulla edizione del Pignarul 2005, la particolare edizione curata ogni anno dalla >Pro Tarcento e dalla Amministrazione comunale in ovvasione del >1remio Epifania; quello di Andrea Lucatello, già giocatore ed allenatore della società, il più corposo, e che ha curato l’edizione della pubblicazione edita nel dicembre del 2009 in occasione della celebrazione del cinquantesimo anniversario d fondazione della società. Andrea ha curato con grande diligenza e competenza il lavoro del gruppo formato dallo stesso Lucatello da Alessandro Tesini, presidente, dai soci fondatori ed ex atleti e/o dirigenti: Giuseppe Pennasilico, Vittorio e Michele Formelli, Renato Clerici, Giorgetto >Pellarini, Angelo Cossa, Giacomo Cu, Faniela Moretti, Giorgio Plaino, Pietro canova, Massimo FadiniMarco Pasianotto, Massimo Biasutti, Gianpaolo Volpe, Valentino Moretti, Renata Bassi, TittaPaoloni. Walter Dal Mas, Luigi Revelant, Gianni Sietti. I prodotti di questo enorme lavoro, durato praticamente un anno, sono stati una pubblicazione di 200 pagine apprezzata in tutta la Regione da mono dello sport ed una stupenda e ricca galleria fotografica pubblicata anche in altra parte di questo sito, oltre che estrapolata dalla pubblicazione del volume. Infine Alessandro Tesini che si è assunto la responsabilità del collage che qui segue e che ha proiettato uno sguardo sui tempi più recenti, sopra invece volutamente contratti per lasciare maggiore spazio a quelli più lontani

Non è un’epopea, ma quasi, si. Indagare le tracce più lontane lasciate a Tarcento dai “pionieri” della pallacanestro, significa un viaggio di oltre cinquant’anni attraverso tutte le generazioni che ha coinvolto centinaia di ragazze e ragazzi e che come pochi altri ha favorito la crescita e la amicizia e la socialità nella Perla del Friuli, La lunga storia parte dalla intraprendenzade prof. Giorgio Gostini, preside della scuola media statale di Tarcento, lui e il basket cresceranno insieme. Giampaolo Volpe, incuriosito assieme ai compagni dalla sagoma ingombrante improvvisamente comparsa in un angolo de cortile, sbirciando sotto i teli che li avvolgono, intravede pali e transetti di diverse dimensioni. Per scoprire di cosa si tratti bisognerà aspettare l’anno successivo, il 1957, quando il Preside con l’aiuto degli operai del Comune, realizza il primo campetto a 2 canestri e con misure regolamentari, l’area viene individuata lungo i Torre di fronte alla . Non è proprio vicinissimo alla scuola, ma vi si può accedere sia internamente, sia da piazza del mercato, costeggiando il colle verzan, scendendo fino al torrente.Il campetto è in ghiaia battuta, non è il massimo per i rimbalzi del pallone che richiederebbero una superficie compatta. Per cominciare va bene e il fatto che sia agevolmente accessibile crea le condizioni per quello che avverrà negli anni successivi.ex colonia elioterapica ( .. a proposito.. di perla…..) da un fazzoletto di terra battuta rimediata alla bell’e meglio, dalle partite a squadre tra amici e passa per la costituzione , la moltiplicazioni e poi varie scissioni di una società dietro l’altra, per arrivare passo dopo passo a risultati eccellenti livello regionale e soprattutto a produrre autentici campioni e talenti, alcuni dei quali approdati al basket professionistico.

La memoria di chi c’era vacilla un po’ confusa tra ricordi precisi ed emozioni comprensibili, ma stimolata solo un po’ si inoltra sul terreno della genesi effettiva del movimento.

Bisogna arrivare e muovere dall’estate del 1957, quando in riva al Torre si incontrò un gruppo di ragazzi per giocare: Giancarlo Disint, Erminio del Monaco, Carlo Alberto Bonesi, Giacomo Canova, Valerio Rossi, Gianpaolo Volpe, Costoro, armati di pale e animati da tanta voglia di giocare. Un “pezzo da novanta “ guidava i pionieri del basket Tarcentino,

>Pino >Pennasilico, che non era un dilettante qualsiasi, ma un ragazzo che aveva militato in uno dei più quotati settori giovanili d’Italia , quello di 1esaro, a fianco di Sandro Riminucciche alla SImmenthal Milano deterrà poi a lungo il record del maggior punteggio in una sola gara con ben 77 punti.

Il loro esempio viene presto seguito da altri: come sempre accade, gli albori di una disciplina hanno bisogno che qualcuno dia il “la”e poi il resto viene da solo

Così anche a Tarcento i campetti nascono come funghi.

Per cominciare si adatta a campo di basket persino il vecchio teatro di Piazza Libertà con il pavimento in assi di legno per l’occasione trasformato in parquet di lusso, anche se con la pendenza verso il palcoscenico, ma se e quando piove è un lusso..

E come si sa a Tarcento piove spesso

L’anno successivo è la volta del campetto all’aperto e in terra bettuta vicin o il cascamificio di Bulfons. >Per il basket è un boom.

Nasce la prima società, la Fiamma, guidata dal maestro elementare Giuseppe Trusgnach,.

Per quanto i superstiti giurino e spergiurino che la Fiamma era tale solo accidentalmente e perché nessun altro si era fatto carico dei minimali oneri organizzativi e finanziari, il nome tradisce chiaramente l’orientamento almeno dei dirigenti , di Trusgnach e del farmacista Ferdinando Mugani, eletto Presidente sicuramente. Proprio a Bulfons , la Fiamma disputa la prima partita di campionato . contro la meglio attrezzata Torvis

In campo a battezzare il primo incontro del basket tarcentino ci sonotra gli altri Maurizio Toso, Giacomo Canova, Luciano Trusgnach, Gianpaolo Volpe, Paolo Bonesi, Massimo Fadini

Dopo pochi anni nonostante la abnegazione dei fondatori, generosa in tempo e denaro, ma rivelatasi insufficiente, la società si scioglie ed inizia la diaspora degli atleti soprattutto verso la polisportiva Gemona, seguiti dal pubblico ormai diventato numeroso e affezionato

L’esilio dura poco, dopo un paio di anni, la Pallacanestro Tarcento nasce sotto l’egida del CSI, nel 62-63, la squadra è molto competitiva essendosi arricchita di Giuliano Nimis, Maurizio Toso, Renato Clerici, Giancarlo Gobbi, Gianpaolo Volpe Sergio Brattulich, Massimo Fadini e Maurizio Milanes enel 1964, la Parrocchia mette a disposizione del Tarcento Basket un campetto nell’area parrocchiale della Domus Mariae a ridosso del vecchio campo di tennis, campetto tuttora esistente sebbene in pessime condizioni Il campetto esisteva dai tempi della guerra ed era utilizzato come pista da ballo del Ristoro, per gli spogliatoi si utilizza il bunker lasciato dai tedesc dopo la Liberazione.

Il movimento prolifera , tanto che nel 64/65 si dà vita ad un settore giovnaile. La squadra patecipa al campionato allievi, aprendo la stagione in trasferta a Torviscosa.

La squadra annovera Luigi Revelant, Arnaldo Michele, Renato Gervasi, Roberto Trevisan, Piero Canova, Marco del Soldato, Valentino Moretti, Daniele Tonelli, Amelio Biasutti, Toni Pilotto, Luciano Lucchini.

Allenatore era Gianpaolo Volpe.

Ma la Prima scissione è dietro l’angolo.

Non contento della appartenenza al CSI considerato troppo clericale, un gruppo di atleti e dirigenti , dà vita alla Polisportiva Tarcento. Presidente, leader e primo sostentore sarà Gianni Sietti, noto industriale del settore tessile con aziende a Tarcento e Trieste, coadiuvato da Angelo Cossa, Giorgio >Plaino, Nevio Moretti.

Nel ’67 il Tarcento è all’apice, >Per la Festa di San >Pietro, il >Patrono della città, soi organizza un torneoa al quale partecipa pure la Snaidero , la società vanta 6 squadre, compresi i settori giovanili e quello femminile con due squadre

Nel 67/68, che combatte a Udine, per la prima volta nel già mitico Marangoni, vede in roster Gianpaolo Volpe Luciano Sommaro, Valentino Moretti, Marco del Soldato, Luigi Revelat.

Ma l febbre del Basketè talmemte alta da non esaurirsi nei campionati ufficialie d’estate si organizzano tornei.

Aperti non solo agli atleti di casa, ma pure a compagini di livello nazionale ed internazionale.

Così, si vede sfilare a Tarcento società del calibro del Real Madrid, Varese, Armata Rossa, lo Slavia>Praga, a quei tempi tra gli spauracchi europeio.

I colori di casa sono difesi da Gianfranco Micossi, Marco Del Soldato nel duplice ruolo di giocatore ed allenatore, Iano La Mura, Carlo Vanello, Olvino Morgante.

Nel 69/70, gli allievi si piazzano secondi nel rispettivo campionato, L’assemblea dell’8 marzo porta al record di 64 iscritti alla >PolisportivaLasquadra di Moretti, Tonelli, Trevisan , >Plaino, >Pascoli e Clerici, si rende protagonista di un episodio da libro cuore quando festeggia la nascita della secondogenita del Presidente >Pellarini, Cinzia, ,espugnando Udine con una leggendaria vittoria 60 a 55 contro la Libertas al Marangoni.

Dopo qualche mese arriva l’anno di grazia, l71/72 la squadra di prima divisione vince il campionato , alle finali regionali di Gorizia, i ragazzi di Tarcento devono vedersela tra gli altri, con Lorenzo Carraro e Renzo Vecchiato, che più tardi saranno playmaker e centro della Nazionale.

Però , Tarcento “straccia” tutti gli avversari. Inizia battendo SAn Daniele, pi Spilimbergo, a seguire Buttrio, TolmezzoGemona.

E’ la cavalcata dei ragazzi allenati da Gianpaolo Volpe che usciranno dal torneo imbattuti.

Nel ’72 inizia la stasi, segnata pure da episodi dolorosi, come la scomparsa causa un incidente di Mauro Pascoli, P>paradossalmente ,l’sclissi si chiuderà con la terribile devastazione del terremoto del 6 maggio ’76, che, simbolicamente coglierà il direttivo della Polisportiva tutto assiemre perché riunito quella sera nella sededi viale Marinelli.

Il 75/76, è stato l’anno che ha visto affacciarsi una nuova generazione, quella di Andrea Toffoletti, AndreaLucatello, Eliano >Pellarini, Roberto Facchin, Antonio Gobetti, Quella esperienza riaggregò, sotto la guida >Pier Canova e Marco Del Soldato soprattutto i gruppo storivco che andò vi via allargandosi,.

A disposizione un solo e semplice canestro in viale Stazione poi un campetto all’aperto in via dei Fagnà.

Lì si formò un gruppo di talenti che nel 76/77 portò il Tarcento alle sogli della srie D.

Le partite di campionato però vengono disputate tutte tr soverchie difficoltà, giocando fuori casa nella palestra del Malignani a Udine, messa a disposizione del clebre istituto gratuitamente.

Questo era il segnale e così fu lett da tutti, a Tarcento e fuori, che il movimento avrebbe dovuto cescere nonostante tutto.

>Per il basket Tarcento una sorta di resurezzione, che si completerà anche grazie alla costruzione di una palestra nel campo spotivo Renzo Vivanda.

Sotto la guida di >Pier Canova, dal ’79 all’82, la squadra può contare anche su numerosi “cavalli di razza”di ritorno.

In >Promozione spiccano Franco Cecconi e Gianni Bozzer.

Senza dimenticare Roberto Facchin, Sandro Ceccolin, Eliano BassiMarinoo Dentesano, Marino Cossio, Renato Visentini, Silvio Franceschini e Andrea Lucatello.

La storia del basket Tarcentinoda qui in poi entra in una nuova e divrsa fase, a partire dall’ingresso effettivo della squadra in un nuovo contenitore, il >Palazzetto dello sport che ancora ospita le sue molteplici attività, coadiuvate dal necessario utilizzo anche di altre palestre, non otend far coincidere gli orari con le disponibilità del palazzetto, peraltro utilizzato in forma associata con il CSI, pellegrinaggio forzato al quale i lTarcento Basket auspica di porre fine al più presto grazie alla costruzione di una nuova strittura.

La costruzione del Palazzetto è questione di vecchia e controversa data, iniziata nel 1974su progetto approvato addirittura nel 1968, e interrotta alla vigilia sdel sisma del ’76 a causa dell’esaurimento di fondi.

Si deve proprio alla ricostruzione postterremotola possibilità di portare i lavori a termine.

I risultati per il movimento de basket e non solo, ma per quello soprattutto furono sicuramente importanti, assicurando certezza e stabilità e un po’ di agio dopo tanti sacrifici e volontariato pure eccessivo alla pratica sportiva.

Forse, questo non tolse tanto entusiasmo al movimento, quanto la spinta tipice del pionierismo dei primi tempi.

Quel pionierismo che negli anni ’60 aveva spinto i ragazzi ad autotassarsi per le trasferte lunghe, come erano allora considerate quelle di Torviscosa e di Tolmezzo e per l’acquisto del materiale.

Senza considerare che quel basket agli albori era comunque lo stesso che, per quanto povero di mezzi, era però ricco di talenti, come Giampiero Cortinovis, primo tarcentino a giocare in serie A, con Cantù e Gorizia, Pino Pennsilico, Franco Cecconi , ma pure allenatori di lungo corso come >Pie Canova ed un arbitro di alto livello, come Vittorio Formelli, che dopo essere stato per anni arbitr di serie C, è approdato ala serie B

Il principale merito del Basket a Tarcento – o più correttamente, uno dei principali meriti – è stato anche quello di aver favorito la nascitain proporzione a numer alo ma non plebiscitario di praticanti, un sentimento di autentca socialità , mai trasceso in aggressiva competitività.

Altri sport hano prodotto risultai analoghi, ma il divertimento, le feste, le amicizie, gli amori, nati sotto canestro non hanno uguali con quelli degli altri sport.

Si gli amori, >Perché un capitolo a parte merita il besket in rosa., che a Tarcento ha ottenuto risultati concorrenziali.

Ad esempio nel 67/68, e ragazze ottennero la vittoria nel capionato provinciale e si qualificarono alle finali regionali di Spilimbergo. Di quella squadra, allenata da Giorgio >Plaino, facevan parte Gigliola Trevisan, Sandra Bettoia, Daniela Moretti, ,Laura P>ilotto, Gabriella Muzzolini, Sandra sturmich, Carmen MuzzoliniRita e Teresa Gentile.

Negli anni successivi le squadre mantengono gli alti livelli conquistati poco poco. Gianpaolo Volpe, allenava giocatrici come Elena Gobbi, Mara Toffoletti, Marilia e Carla Plaino, Carmen Muzzolini, Gianna Da l Molin, .

Negli anni successivi al sisma Ameli Biasutti si trovò poi a guiare una squadra capace di stendere qualsisi avversario. Dal punto di vista societario, la prima fase del Tarcento Basket si chiuderà co la presidenza Clerici,ala quale segue una nuova fase, sostanzialmente guidata da u gruppo dirigente successivo a quello dei fondatori , prma della fiamma po del CSI quindi della polisportiva.

Dopo la breve parentesi della Presidenza Martin, seguono quelle di Robrto Facchin e poi di Nicolò Canciani, sostanzialmente ancora riconducibili al gruppo storico, quindi presidenze di rinnovamento nella continuità.

Dal punto dii vista tecnico due i risultati di eccellenza in quel periodo:la prima squadra, capitanata da Andrea Toffolettie allenata da Flavio Zurini, riacciuffò la serie De una squdra, quella allenata per tanti anni da Andrea Lucatello, arrivò a disputare il torneo nazionale cadetti sotto la guida di >Piero Canova. Di quel periodo anche l’ultima squadra femminile del Tarcento Basket, formatasi dal grupp del minibasket di nimis, seguito dall’infaticabile Andrea Toffoletti e da Marco Grillo.

A metà anni’90 nasce la >Pallacanetro Friuli con un nobile intento.

Dalla Serbia, devastata dalla guerra e dalle drammatiche vicende che ne seguirono, arrivò a Tarcento la famiglia Pozzo, con duefigli, Mario e Milan.

>Per consentire loro di giocaree non potendo tesserare due stranieri anche se profughi, la Polisportiva gemmò una società satellite, la cui Presidenza venne assunta da Walter Cruder.

Sul fronte sponsordi quel periodo vanno segnalati lo stesso Martin, le concessionarie Bierti e Prontoauto, e a seguire imac, Savio, i fratelli Tassan e Ideal Service.

Gli anni ‘90 si chiudono con il risultato prestigioso raggiunto dalla squadra junioresmasdchile, vincitrice del campionato provinciale e sconfitta solamente nella finalissima regionale.

‘il periodo a cavallo tra gli anni’90 e 2000 vede il direttivo ruotare intorno a Marco Del Soldato, Giacomo Cum e Renato Fantini.

Gli aforzi si concentrano su minibasket e settore giovanile, che però subiranno un arresto a metà anni 2000 con un vuoto pesante nel settore giovanile a causa della contrazione nelle leve del minibasket, vuoto prontamente recuperato a seguito di una riconversione negli obiettivi societari a metà anni 2000, segnata dal cambio della >presidenza e della dirigenza responsabile.

Sempre molto vovaci i satelliti di Nimis e Magnano.

Per qualche anno Tarcento entra anche a far parte del “sistema Snaider” rinverdendo una collaborazione che aveva visto per anni la Snaidero organizzare i rtitiri estivi aTarcnt , all’Albergo centrale con Joe Allen fare da attrazioe pr i nostri ragazzini nel campetto della Domus

Dal 2002° guidare la società arriva Alessandro Tesini, tuttora in carica, in quella che è la Presidenza più longeva della pallacanestro tarcentina.

Sono gli anni, prina di Andrea Toffoletti e Roberto Ellero, poi di Andrea jurich, Lorenzo Bettarini, Andrea Biasizzo, Lorenzo Bettarini, Sara Fantini E Giampietro Maroello nella direzione responsabile, con il quale Tesini costrirà un tandem che ha radicalmente mutato ossatura e strategia del Tarcento Basket.

Sono gli anni migliori di Andrea Toffoletti , che può coronare la lunga carriera prima di giocatore poi di coach portando il Tatcento Basket i serie C2, dove militerà nei bienni2004/2006. Superato n periodo di affaticamento, l’attività riprende a pieno ritmoc, e il settore giovanile con le guide di Andrea Biasizzo, Lorenzo Bulfoni. l minibasket sotto la guida esperta di Sara Fantini.

Alla guida della prima squadra dopo la panchina d Andrea Jurich, è stato chiamat , anche nel riolo du supervisore tecnico di tutte le attività Lorenzo Bettarini, un “pezzo da 90”della storia più recente della Snaidero.

Per festeggiare , anche giocando, nel giugno del 209, Tarcento ha ospitato un torneo giovanile internazionale a cui hanno partecipato squadre della Slovenia , della Croazia , de Veneto.

W ancora un uncontro di “vecchie glorie” tra le quali Pino Brumati, Cesare Savio, Marino Firmani, Paolo Viola, Flavio ressacco, Claudio Bardini, Michele Adami.Fabrizio Bassini. Cronista d’autore e poi animatore della serata a tavola Sergio Taucher.,

la panchona Bettarini, presa la prima squadre appena retrocessa in serie D , nel gennaio 2010, la riporta dopo dieci anni nel 2011 e la conferma fino al 2013, quando concordand con la società ed il presidente Tesini ch e si era chiuso un ciclo, lascia pur confermando l’attaccamento al basket Tarcentino, disponibilità che la società subito accoglie con grande piacere sperimentando nuove ed inedite forme di collaborazione, e passa il testimone ad Alberto Andriola che fa il suo ingresso a Tarcento nel giugno del 2013 all’insegna di “entro con soddisfazione in uno dei pochi ambienti rimasti in cui si puoancora cercare di fare basket.

Dopo un decennio di responsabilità dirigenziale con le stese modalità pure Giampietro Maroello passa la mano.

L’Assemblea dei soci nel settembre 2013 decide un profondo rinnovamento del gruppo dirigente.

Il nuovo assetto è leggibile nella apposita finestra di questo sito.

Così come nella apposita finestra è leggibile il lungo elenco dei sesti uomini in campo di cui il Presidente Tesini con pazienza e tenacia ha saputo attorniarsi.

Gli sponsor: soggetti pubblici per progetti mirati ( Basket in Valtorre, collaborazione con le scuole, Torneo giovanile Euregio e città di Tarcento riservato alla prima squadra), Istituti finanziari, imprese prvate, la gran parte degli esercizi commerciali ed esercenti di Tarcento e del territorio limitrofo.