MARKO AVRAMOVIC, IL NOSTRO EL – CID

Durante l’incontro a Laipacco, vs quella squadra, Marko, praticamente al termine del secondo quarto, prima della pausa lunga, mise male il piede su quello dell’avversario più vicino, e si procurò quella che al momento a lui per primo parve una semplice distorsione. I forti dolori ed il gonfiore della notte consigliarono il pronto soccorso, dove è stata diagnosticata una frattura della caviglia, che prevede almeno un mese di riposo totale e poi una ripresa lenta con inevitabile fisioterapia. La partita di Laipacco è andata come sappiamo, forse , anzi sicuramente con Marko in campo, senza nulla togliere a chi lo ha più che degnamente sostituito, sostenendo però un minutaggio da paura, il divario sarebbe stato minore.

Ma non è questo ciò che ora conta. Ciò che ora conta sono prima di tutto il grande dispiacere per l’infortunio a Marko, tra l’altro a poche settimane dall’esame di maturità liceale, e a tre partite dalla fine di un campionato e una stagione che dire anomali e strani è dire poco. Marko da qui a metà giugno non si potrà allenare né giocare. Tutti gli atleti sono a pari modo importanti e necessari, anche se nessuno deve e può essere indispensabile. Però e non da oggi Marko non è un ragazzo, un giocatore qualsiasi. La sua storia, la sua crescita e formazione, il suo identificarsi nei colori della maglia indossata ne hanno fatto negli anni un simbolo una bandiera. Le sue lealtà, simpatia, correttezza sempre a tutti trasmessa, compagni, avversari, arbitri .. ne hanno fatto una figura autenticamente carismatica, il carisma non concesso da autorità esterne, ma conquistato sul campo, giorno dopo giorno, con i fatti, molti e le parole, poche ma giuste e quando servono.

Allora, già da martedì contro la Collinare Fagagna, Marko non sarà in campo, ma sarà presente, alla consolle, a segnare i punti, aiutando il dirigente. E soprattutto a portare calore, conforto e sostegno morale alla squadra, ancora alla ricerca di un miglioramento significativo. E così negli allenamenti e nelle partite sarà fino a quando il suo rientro non sarà pieno ed effettivo. Questo mi ha ricordato un pezzo che scrissi qualche anno fa sempre per il sito e fb di Tarcento Basket. Fu per salutare il rientro – dopo il bruttissimo incidente di coach, Alberto Andriola, ricordando un bel film di avventura di tanti anni fa con Charlthon Heston e Sophia Loren, in cui gli spagnoli subirono l’attacco dei mori e per difendersi misero a cavallo, benchè già defunto a causa della peste , il loro eroe – El – Cid- appunto, e i mori al solo vederlo scapparono , ma soprattutto gli spagnoli furono presi da una tale euforia che li portò alla vittoria altrimenti molto improbabile. Allora, così come a suo tempo Andriola e ora Marko, grazie a Dio benché sofferenti e non in piena forma, sono ancora in vita, speriamo che la loro presenza porti ai benefici auspicati-